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giovedì 7 novembre 2013

LA NUMERO 1 DI PIAZZA GARIBALDI




Di qui sono passate generazioni di donne desiderose di imparare a tagliare e cucire, asole fatte a mano, drappeggi, ruches, il gusto dell’approcciarsi con qualche metro di stoffa e trasformarlo in una tua creazione, un abito sartoriale unico. Siamo nella sartoria della Sig.ra Alma in Piazza Garibaldi a Desenzano del Garda.
SPAGHETTI CHIC: Da dove nasce l’ispirazione Sig.ra Alma?
SIG.RA ALMA: io persi il padre molto presto, a nove anni, furono tempi abbastanza duri per cui la mia ispirazione nacque dalla voglia di emergere, di riscattarmi, di dimostrare ciò che ero in grado di fare. Studiai a Verona ed ero la prima della classe. Poi, una volta diplomatami inizia ad aprire scuole di taglio e cucito a Malcesine, cremona, Torri del Benaco ecc. Ebbi successo sin da subito, mi ricordo che un pomeriggio insegnavo a Romano Lombardo e vennero da me talmente tante ragazze che guadagnai 44.000 lire in tutto. Non mi sembrava vero, andai subito a comprare ciò che da molto tempo desideravo, “la voce del padrone” da quel momento la musica iniziò a diffondersi in sartoria.
SC: lei che è una veterana del buongusto ci dia qualche consiglio, qual è ad esempio l’errore che non si deve mai fare?
SIG.RA ALMA: bisogna essere consapevoli del proprio corpo, e rispettarne la linea ed i volumi.
SC: cos’è lo stile per lei?
SIG.RA ALMA: Avere stile significa essere eleganti, è tutta una questione di come ci si muove, di come ci si mette in posa, la bellezza senza intelligenza non conta nulla.
SC: In primavera capita spesso di essere invitati a dei matrimoni, vorrei che mi dicesse se anche per lei è assolutamente fuori luogo per un ospite vestirsi sia in bianco che in nero?
SIG.RA ALMA: Assolutamente vero.
SC: ed i pantaloni sono concessi?
SIG.RA ALMA: sentimi bene…c’è la donna fine e c’è la cafona, quella fine i calzoni non se li mette.
SC: E la sposa si deve vestire necessariamente di bianco?
SIG.RA ALMA: Fino a vent’anni fa per questioni di onore era d’obbligo il bianco, oggi non è più così, io credo si possa essere eleganti anche con altre tonalità.
SC: cosa suggerisce di indossare per una serata galante?
SIG.RA ALMA: per le giovani un abito mono spalla, per quelle che lo sono un po’ meno un abito con un bel drappeggio, portati in entrambi i casi con classe.
SC: Cosa ne pensa della chirurgia estetica?
SIG.RA ALMA: guarda, io pur di essere bella avrei fatto di tutto, e purtroppo ai miei tempi non esisteva.
SC: Non ha mai avuto paura di invecchiare?
SIG.RA ALMA: No assolutamente, guardami ho novant’anni e con queste gambe potrei ancora andare in spiaggia.
SC: un bene prezioso?
SIG.RA ALMA: la cultura, ricordati che è la prima cosa che dovrai dare ai tuoi figli. Io per questo ho sempre sofferto, mia figlia mi portava spesso in ambienti altolocati dal punto di vista culturale ed io in più occasioni mi sono sentita inferiore, sai, mica potevo sempre e solo parlare di moda. Allora lei mi diceva: “Ma mamma, tu con il tuo sorriso fai credere di aver saputo e di aver già risposto”.
SC: Un suo pregio?
ALMA: Sono sempre stata una persona molto intuitiva, riesco a vedere subito ciò che sta meglio su di una donna. Delle donne ho sempre capito al volo tutto, le loro emozioni, il loro carattere.
SC: In me cosa ha visto?
SIG.RA ALMA: Sei sempre in movimento con la testa, sembra sempre che tu sia li e che da un momento all’altro ti debba inventare qualcosa di nuovo. Tu entri e riempi la stanza, sei quella che attraverso se fa vivere gli altri.
SC: E Lei Come è invece?
SIG.RA ALMA: io sono sempre stata brutta come i debiti ma mi volevano tutti. Piacevo molto perché ero molto simpatica, avevo davvero tanti pretendenti. Ricevevo moltissime lettere d’amore, talmente tante che il portalettere mi chiamava Alma innamorata. Una sera, ero alla mia scrivania che stavo scrivendo 5 lettere più o meno dello stesso contenuto che finivano tutte con la frase “la tua Alma”, passò mi sorella e mi disse: “Ma possibile che tu scrivi a tutti la tua alma?”, allora ho cancellato “la tua” in quattro lettere firmando solo con il mio nome. Per ironia della sorte la tua rimase solo su di unica lettera, quella dell’uomo che poi ho sposato.
FORZA ALMA!! TI VOGLIO BENE!! 








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