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mercoledì 30 aprile 2014

Happy Birthday TABO


Unico tricolore ammesso, da Tabo Avantgarde Store, la sera del 25 Aprile: Black, Pink e Tatoo.
Special guest per festeggiare i 5 anni di apertura dello Store, 
Pink- best Avantgarde tatoo- milano Tatoo convention 2014 e Sandro Marzo- best fashion designer swiss 2013/2014. 
Tabo si conferma dopo 5 anni pioniere indiscusso su tutto il Lago di Garda in tema di Avanguardie stilistiche.
Per decostruire una sintassi bisogna conoscere a fondo le regole. I migliori astrattisti, non a caso, sono stati in precedenza pittori figurativi.
Ciò avviene anche nella moda, in cui gli estremisti, a ben guardare, alla fine sono i più classici.
Avanguardia, per me, significa il tentativo di ridefinire le norme, basato su una alterazione dei codici sottile quanto dirompente.
 Siamo a Desenzano del Garda, in una bellissima piazza storica che purtroppo venerdi sera diveniva palcoscenico del cattivo gusto e della la più misera trivialità femminile ostentata in alcuni locali del centro;
 E' qui, più che mai, il termine "avanguardia" ha un senso.
Contrapposto alla finzione, rifiuto dell'apparire come principale valore. 
Qui, in questo angolo appartato si propone invece un'estetica umana ed aspra, qui si celebra il difetto come segno distintivo.
Le imperfezioni sono parte della vita. Asimmetrie, stroppiciature, rendono un capo, come una donna od un un'uomo, unico ed affascinante.
Decostruzione e riassemblaggio, la metamorfosi delle forme unita al savoir faire sartoriale.
Sono il Bianco ed il nero ad includere dentro di sè tutte le sfumature, esprimendo unità e purezza.
 













giovedì 10 aprile 2014

FRIDA KAHLO: MUSA ATEMPORAL

Emblema dell'avanguardia e dell'esuberanza artistica della cultura messicana del Novecento Frida Kahlo è divenuta nel tempo icona di emancipazione femminile e militanza politica, oltre che musa indiscussa di stile, il suo look etno-chic la rende oggi, più che mai, assolutamente contemporanea.
In esposizione alle Scuderie del Quirinale sino al 31 agosto collezioni pubbliche e private, provenienti da Messico, Europa e Stati Uniti. Oltre 40 straordinarie opere tra cui il celeberrimo "autoritratto con collana di spine e colibrì" per la prima volta in Italia, o "l'Autoritratto con abito di velluto" dipinto a soli 19 anni.
   Il suo primo incidente: sull'autobus a 18 anni che le aveva fracassato la spina dorsale.
 Da allora la sua esistenza sarà un'alternarsi di sofferenze e di interventi chirurgici senza speranza, tanto che dovrà essere  sottoposta ad amputazioni e alla fine potrà moversi solo sulla sedia a rotelle.
Costretta a rimanere immobile, si avvicina alla pittura. Il suo letto viene coperto da un baldacchino, sul cui lato inferiore è montato uno specchio, in modo tale da permetterle di osservarsi e fare la modella di se stessa. Così nascono i suoi numerosi autoritratti. « Dipingo me stessa perché trascorro molto tempo da sola e perché sono il soggetto che conosco meglio.» - See more at: http://www.vogue.it/magazine/blog-del-direttore/2013/08/27-agosto#sthash.11ZcW5eS.dpuf
Costretta a rimanere immobile, si avvicina alla pittura. Il suo letto viene coperto da un baldacchino, sul cui lato inferiore è montato uno specchio, in modo tale da permetterle di osservarsi e fare la modella di se stessa. Così nascono i suoi numerosi autoritratti. « Dipingo me stessa perché trascorro molto tempo da sola e perché sono il soggetto che conosco meglio.» - See more at: http://www.vogue.it/magazine/blog-del-direttore/2013/08/27-agosto#sthash.11ZcW5eS.dpuf
 Costretta a rimanere immobile, si avvicina alla pittura. Il suo letto viene coperto da un baldacchino sul cui lato inferiore viene montato uno specchio, in modo tale da poter permetterle di osservarsi e di fare da modella a se stessa. Così nascono i suoi numerosi autoritratti.... "Di pingo me stessa perchè passo molto tempo da sola, e perchè sono il soggetto che conosco meglio"...
Costretta a rimanere immobile, si avvicina alla pittura. Il suo letto viene coperto da un baldacchino, sul cui lato inferiore è montato uno specchio, in modo tale da permetterle di osservarsi e fare la modella di se stessa. Così nascono i suoi numerosi autoritratti. « Dipingo me stessa perché trascorro molto tempo da sola e perché sono il soggetto che conosco meglio.» - See more at: http://www.vogue.it/magazine/blog-del-direttore/2013/08/27-agosto#sthash.11ZcW5eS.dpuf
 La sua forza è quella della debolezza, il suo coraggio nasce dalla  ribellione e dalla volontà di uscire dagli schemi. Non c'è umiliazione, non c'è traccia di paura nel mostrare quel corpo trafitto dai chiodi.
Il suo secondo incidente: l'incontro con Diego Rivera il più grande artista messicano.
Un  gigante grasso dallo  sguardo dolce e malinconico, un carisma formidabile che ne ha fatto un 'divoratore di donne' a dispetto della sua bruttezza fisica. Lei, 21 anni più giovane ripetutamente tradita addirittura anche con la più amata delle sue sorelle, Cristina, tornerà sempre da lui.
 L'amore per la vita e per quelle radici messicane di cui lei amava persino vestirsi non l'hanno mai abbandonata.
La sua ossessione: i gioielli. Collane d'ambra e turchesi, medaglioni dello Yucatan, orecchini d'argento.
Il suo profumo: amava Shocking, il profumo "oltre" di Elsa Schiaparelli.
Segni particolari: Labbra rosse, soppracciglia folte ed unite, nastri di seta e fiori tra le trecce.
E il suo imporsi come una donna libera in un Paese non certo all'avanguardia in fatto di emancipazione femminile l'hanno fatta diventare un'icona in tutto il mondo.

(

"Frida Kahlo sulla panca bianca", prima fotografia a colori di Nickolas Muray, 1938, diventata poi una famosa copertina di VOGUE.


"Autoritratto con collana di spine e colibrì"


"Autoritratto come Tehuana, o Diego nei miei pensieri"


"Le due Frida"

"Autoritratto con abito di velluto"

 


martedì 1 aprile 2014

Shourouk Rhaiem



Bella e talentuosa mezza parigina e mezza tunisina, Shourouk Rhaiem a capo del suo Brand che sta diventando sempre più apprezzato dalle ragazze di tutto il mondo.
Nata a parigi, il suo studio si trova accanto al Centre Pompidou,il museo d'arte contemporanea.
I suoi gioielli e bijoux sono un mix&match di stili diversi, sono un melting pot di culture ed influenze, crea pezzi classici ma in colori fluo, contaminati da influenze popo anni 80.
Viaggia molto per lavoro e la cultura indiana è sempre stata fonte di ispirazione.
Dai palazzi dei Maharaja alle baraccopoli, l'ispirazione è nell'aria.
Shorouk voleva e vuole fare la stilista, ha difatti allargato i suoi orizzonti creando cappellini, borse e una capsule di gonne, sta provando a convincere i suoi soci a spostarsi in questa direzione.
La sua stilista preferita è Minuccia Prada perchè ha una visione del lusso che lascia spazio all'ironia, il suo sogno però sarebbe collaborare con Chanel, il brand secondo lei per eccellenza, istituzionale e pulito, vorrebbe fare "un'pò di casino" nelle loro linee essenziali e nel loro classico bianco e nero.

Viaggio molto per lavoro e la cultura indiana è sempre stata un’importante fonte di ispirazione. Da bambina ho scoperto la magia dei film di Bollywood: i colori, gli elaborati costumi, le incredibili coreografie, poi crescendo sono stata in India e mi sono innamorata di questo paese ricco di contrasti. Dai palazzi dei Maharaja, alle baraccopoli, l’ispirazione è nell’aria. La cultura kitsch si mescola alla storia e alla tradizione sfarzosa, il che è fonte inesauribile di ispirazione per uno stilista". - See more at: http://www.vogue.it/talents/concorsi-e-altro/2012/02/shourouk-rhaiem#sthash.YqNjZE5M.dpu
"Traggo ispirazione dalle fonti più diverse. Essendo nata a Parigi mi sento una vera ragazza parigina; amo l’aspetto più classico della città e il melting-pot culturale che si respira in ogni quartiere. Inoltre, il mio studio si trova accanto al Centre Pompidou, il museo d’arte contemporanea; questo è il mio quartiere, ci trovo molti dei materiali che utilizzo e adoro la sua atmosfera artistica e moderna. Viaggio molto per lavoro e la cultura indiana è sempre stata un’importante fonte di ispirazione. Da bambina ho scoperto la magia dei film di Bollywood: i colori, gli elaborati costumi, le incredibili coreografie, poi crescendo sono stata in India e mi sono innamorata di questo paese ricco di contrasti. Dai palazzi dei Maharaja, alle baraccopoli, l’ispirazione è nell’aria. La cultura kitsch si mescola alla storia e alla tradizione sfarzosa, il che è fonte inesauribile di ispirazione per uno stilista".
- See more at: http://www.vogue.it/talents/concorsi-e-altro/2012/02/shourouk-rhaiem#sthash.YqNjZE5M.dpuf
"Traggo ispirazione dalle fonti più diverse. Essendo nata a Parigi mi sento una vera ragazza parigina; amo l’aspetto più classico della città e il melting-pot culturale che si respira in ogni quartiere. Inoltre, il mio studio si trova accanto al Centre Pompidou, il museo d’arte contemporanea; questo è il mio quartiere, ci trovo molti dei materiali che utilizzo e adoro la sua atmosfera artistica e moderna. Viaggio molto per lavoro e la cultura indiana è sempre stata un’importante fonte di ispirazione. Da bambina ho scoperto la magia dei film di Bollywood: i colori, gli elaborati costumi, le incredibili coreografie, poi crescendo sono stata in India e mi sono innamorata di questo paese ricco di contrasti. Dai palazzi dei Maharaja, alle baraccopoli, l’ispirazione è nell’aria. La cultura kitsch si mescola alla storia e alla tradizione sfarzosa, il che è fonte inesauribile di ispirazione per uno stilista".
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