Clan nasce nel 1991dall’estro creativo della grintosa Ambra Bellini. È un bellissimo sabato di metà marzo, fa ancora freddissimo ma il sole splende sulla superchic Salò, a mio avviso il paese in assoluto più all’avanguardia di tutto il lago di Garda per ciò che riguarda qualità, eleganza, ricercatezza e gentilezza.
Ad accoglierci c’è
Irena, la commessa molto graziosa che da diciassette anni lavora nelle più
belle boutique del Lago, ci racconta che da Clan è arrivata due anni fa.
Basta veramente poco
per accorgermi che siamo in un posto di carattere, in cui si predilige la
qualità alla quantità, lo stile è ben definito i pezzi sono molto basici ma
impreziositi da dettagli o piccoli accorgimenti che rendono i capi veramente
unici. Semplicità ma allo stesso tempo esclusività del prodotto.
Ciò che da subito
colpisce la mia curiosità sono le sciarpe di Lotte Erfurt, marchio scandinavo
sorto dal genio di due imprenditori: Lotte Erfurt Hjorth e CEO Jacob Hjorth.
Non solamente sciarpe, bandane e Kefia, ma veri e propri accessori di lusso
realizzati con tutti i filati possibili uniti a pizzi, ricami e pon pon. Sapore
di folklore, l’ispirazione infatti deriva dai viaggi che la coppia ha fatto in paesi lontani.
Chiediamo ad Irena esperta di stile di darci qualche dritta, “l’errore da
evitare in assoluto”, dice, “ è di cercare di coprirsi eccedendo troppo nelle
grandezze, bisogna imparare a dosare i volumi, evitare di ostentare griffe o
marchi. Il segreto vincente è quello di essere il più possibile semplici, avere quattro o cinque pezzi basici di grande qualità e mixarli con vari accessori per
creare look sempre nuovi”.
Scherziamo con Irena e
chiediamo di studiarci, con i capi della stagione primavera/estate che potete
trovare in negozio, tre outfit per tre situazioni particolari, partiamo con un
look per un caffè a metà mattina.
“Il caffè, lo prendiamo
al Bar Camillo, in piazza Cavour”, ci dice Irena, “un piccolo bar gestito dal
simpatico Giovanni”. L’outfit da lei proposto prevede un pantalone di Mauro Grifoni
color Cacao, camicia bianca sempre di Grifoni come la clutch in tinta, cappottino
in pelle scamosciata di Merci ed una ballerina molto particolare di Charles
Philip Shangai. Il marchio Mauro Grifoni, di cui io sono una grande fan, nasce nel 1992 come
piccolo laboratorio di camiceria artigianale. Motore dell'impresa, una
ossessiva ricerca di perfezione unita all'amore per il fatto a mano, riletto
con occhio e sensibilità contemporanei. Dalle camicie agli abiti sartoriali e
poi al total look, il passo è breve. L'idea è quella di creare una collezione
dal carattere deciso ma assolutamente sottotono, al riparo da formule plateali
e massificate; un guardaroba eclettico, sofisticato e metropolitano, realizzato
con tessuti esclusivi e dalle finiture impeccabili. I pezzi sono iconici quanto
imprevedibili, sempre rigorosi nel design ma decontratti nello spirito,
malleabili e facilmente interpretabili secondo istinto e voglia. Il DNA è
orgogliosamente, innegabilmente italiano, ma mai scontatamente tale.
In questa giornata
meravigliosa non potrebbe non venirci una voglia irresistibile di un bel giro
in barca, immaginiamoci in un pomeriggio di primavera. La proposta prevede un bellissimo jeans
skinny di Grifoni, una camicia a righe bianche e azzurre di “Humanoid” ed una
giacchina blu di Merci con chiusura asimmetrica, una maxibeg di “Mia Beg” in
jeans impreziosita da tantissime borchiette color argento. Concludiamo con una
scarpa sportiva di “Leather Crown”.
Arriva presto il
tramonto, e per un aperitivo romantico Irena invece ci manda a prendere il
famosissimo Spritz del Gigi, barettino in via Lungolago. Mi propone una gonna
stupenda di “Ottod’Ame”, in seta plissettata lunga sino alle caviglie di uno
stupendo blu elettrico in cui ci si potrebbe perdere. Sdrammatizziamo con una
t-shirt di “London Ink” sportiva a righe bianche e blu. Un bomberino in Jeans
di “Grifoni” con zip laterale e un bel tacco di “Castaner”. Finiamo il tutto
con un grande tocco di classe e di eleganza, una tracollina bianca e nera di “Diane
von furstenberg”.
Nel frattempo si fa
buio e torno a casa pensando che intorno a questo negozio, ed a tutti quelli di
cui fino ad ora vi ho parlato, non ci siano solamente le futili regole delle
mode attuali, ma storie di donne e uomini fatte di passione, studio, ricerca e
tanto amore per la qualità e l’artigianato che da sempre rendono noi Italiani
unici in tutto il mondo.
Saluto Ambra ed Irena, ed Auguro a tutti voi una bellissima settimana..un'po piovosa ma speriamo meravigliosa!
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